Costruire un suono heavy per basso usando i layer

Disclaimer - UPDATE 13/11/2020
Questo post è decisamente vecchio. I tempi cambiano e le tecniche migliorano, se volete avere delle informazioni più aggiornate su come avere un bel suono aggressivo sul vostro basso andate a leggere questo post più recente

Da bassista devo proprio ammetterlo: è davvero difficile che in studio io riesca ad essere del tutto soddisfatto dal suono che si ottiene durante le registrazioni. Si potrebbe facilmente dire: “comprati un basso decente!” ma vi assicuro che non è il mio caso 😉

Posto che quello che conta di più è la performance, il punto di partenza deve essere sempre un buon segnale DI. Da qui si può costruire un suono fatto di diversi “livelli” (layer) per far risaltare alcune caratteristiche della traccia di basso.

La tecnica del layered bass è molto usata, permette di costruire un suono decisamente più incisivo di una semplice traccia DI, inoltre aiuterà  la traccia a entrare meglio nel mix, poichè si passa anche attraverso una alcuni di filtri che servono a pulire maggiormente la traccia prima ancora della fase di mix.

Ho registrato un clip con il mio Jackson C5MJ 5 corde, è una traccia registrata al volo quindi non badate all’esecuzione!

Ecco come procedere: selezionate la traccia di basso e duplicatela, sistemate il volume opportunamente per non far aumentare troppo il volume globale. Ora avrete una traccia DI e una sua copia. Rinominate la copia “Bass Drive” e caricate in insert un overdrive per basso, ne esistono moltissimi, personalmente mi piace lavorare con i plugin free, e il B.O.D. bass overdrive di TSE è assolutamente perfetto per il nostro scopo. Mettete la traccia in SOLO e sistemate a vostro piacimento i parametri ascoltando la traccia. Una volta soddisfatti togliete il solo e fate play delle due tracce duplicate: c’è evidentemente ancora qualcosa che non va. La traccia globale risulta ancora troppo sporca. E’ il caso di applicare alcuni filtri.

Sulla traccia DI applicate un low-pass fino a 200Hz/300Hz.
Sulla traccia Drive applicate un high-pass da 500Hz/700Hz circa in su.

Vi sembra strano eh? C’è un’intera fascia di frequenze (tra 300Hz e 500Hz) che praticamente è stata tagliata via completamente: è esattamente quello che vogliamo ottenere! Provate a fare play ora: il suono è diventato decisamente più cristallino mantenendo comunque la spinta sulle frequenze basse, il risultato è un suono di impatto e gran potenza! In pratica vengono risaltati gli aspetti migliori del suono.

Ecco come risulta la traccia che ho registrato alla fine del processo, a mio parere c’è un evidente miglioramento, soprattutto nella resa della low-end.

Queste sono i parametri che ho usato sulle due tracce:

Se non vi basta, duplicate ulteriormente la traccia DI (mi raccomando, non duplicate anche i plugin!) e inserite un amplificatore high gain ben distorto, potete usare quello che preferite, questo layer servirà  per aggiungere maggior distorsione al suono, per cui esagerate pure con la cattiveria! Ottenuto il suono che preferite inserite un filtro e impostate un high-pass da 500Hz/700Hz e un low-pass da 4kHz in giù. Sistemate opportunamente i 3 layer finali per avere il giusto blend finale ed ecco una traccia di basso che spacca davvero!

One Comment

  • SantoClemenzi.com L’importanza dei filtri High Pass e Low Pass | SantoClemenzi.com
    at 11 anni ago

    […] i filtri possono essere usati anche in modo più creativo e mirato: se avete letto il mio post sul basso layered, vi ricorderete sicuramente di come ho filtrato ogni traccia in maniera ben distinta, non ho fatto […]

    Reply

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Software engineer, music producer and bass player (From The Depth, Mindohm, Outerburst). Welcome to my blog! I (rarely) post about music production but sometimes I also rant about anything else.

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